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Matteo Saudino: una filosofia del supporto

© Alberto Ramella

Per questo articolo abbiamo preso spunto dall’intervista fatta il 2 maggio (e che potete ritrovare qui in versione integrale) a uno dei creatori italiani più importanti e stimolanti presenti sulla nostra piattaforma: Matteo Saudino, creatore del canale Youtube Barbasophia.

Sebbene lo scopo principale di questi appuntamenti mensili sia e resti quello di andare ad interpellare direttamente l’universo di creatività che soggiace dietro ad un determinato progetto, essi sono al contempo un’ottima occasione per svelare quali siano, caso per caso, le specificità e i punti forti di una campagna di raccolta fondi di successo su Tipeee. 

Ma cominciamo dal nostro creator: chi è Matteo Saudino?

Non è facile riassumere in qualche linea un curriculum degno di una pagina wikipedia! “Il Prof”, infatti, come si fa chiamare dai suoi studenti e dalla sua community, insegna da oltre vent’anni filosofia e storia presso i licei torinesi, con passione ed enorme dedizione.

Oltre a questa meravigliosa attività quotidiana ha collaborato con l’università di Torino come formatore di insegnanti e lavorato come formatore per il Servizio Civile Volontario Nazionale su temi quali diritti umani, pace, democrazia, cittadinanza attiva. Ha progettato e tenuto laboratori di filosofia per bambini e ragazzi nella scuola primaria e secondaria di primo grado e partecipa a seminari e conferenze in Italia e in Europa.

Autore di svariati testi che spaziano tra la filosofia e la poesia, fra i quali possiamo citare “Il prof fannullone », (ed. Nuova Prhomos, 2017), il libro di poesia Fragili Mutanti, (ed. Eris, Torino 2012), il più recente manifesto “Cambiamo la scuola. Per un’istruzione a forma di persona” (ed. Eris 2021), o ancora il libro che ha ispirato i contenuti e la forma del suo meraviglioso canale Youtube Barbasophia, intitolato “ La filosofia non è una barba (Vallardi editore, 2020).

Un creator a 360 gradi, quindi, o se vogliamo un divulgatore d’eccellenza, che ha saputo con umiltà e simpatia condividere la sua passione dell’insegnamento sfondando le barriere di una classe per approdare sul web e farne una vetrina ricca ed ispirante per tutti. 

Ma come è nata l’idea di un canale Youtube e della più vasta “produzione online”?

Glielo abbiamo chiesto direttamente, senza peli sulla lingua. E possiamo anticiparvi che la storia sia a dir poco appassionante!

A differenza di quei creatori di contenuto che oggigiorno si indirizzano verso piattaforme di diffusione mossi da logiche di profitto, pubblicitarie o di semplice riconoscenza, il canale del nostro beneamato “Prof” nasce, e rimane ancora oggi, un progetto di divulgazione pura, frutto di una passione debordante nel trasmettere e da una vera e propria necessità: l’adeguazione al progresso tecnologico e, più particolarmente, ai bisogni specifici degli studenti di oggigiorno. 

© Alberto Ramella

Matteo ci racconta, infatti, che il canale, che conta ad oggi più di 180k followers (un canale di filosofia!!) è nato da un “concepimento casuale”, durante un’annata in un liceo di Torino. Un giorno, infatti, il Prof riprese col telefonino una delle sue lezioni al fine di poter fornire la possibilità, ai ragazzi, di poterla recuperare in seguito. Un’azione che non restò senza conseguenze: entusiasti di poter ripercorrere quanto spiegato ancora e ancora senza doversi limitare a qualche appunto preso troppo di fretta, la classe suggerì a Matteo di aprire un canale Youtube, sul quale poter fondamentalmente postare tutte le sue lezioni. E così fece.

Se, da un lato, il successo di questo canale per gli allievi poteva essere immaginato, nessuno, compreso Matteo, si sarebbe però atteso un tale boom mediatico. In pochi mesi, infatti, il canale contava già parecchie migliaia di iscritti; l’escalation è stata semplicemente esponenziale e inarrestabile. 

Al di là del furore che un canale di filosofia ha saputo riscuotere nel 2020 (c’è ancora speranza!), il dato più interessante e sorprendente resta però l’eterogeneità del pubblico che non cessa, ancora oggi, di scoprirlo e abbonarcisi. Tanto geograficamente che demograficamente, i followers di Barbasophia dimostrano infatti che nonostante i preconcetti che la nostra società possa avere rispetto ad una materia così antica e spesso ostica, essa resti ancora, e fortunatamente, una vera e propria fonte di ispirazione nella vita di tutti i giorni!

Ecco, quindi, come ha potuto formarsi, nel giro di poco tempo e con grande dedizione, una vera e propria community di followers, fan, seguaci e… sostenitori!

Si, perché oltre ad essere una community attiva e partecipante, quella di Saudino è anche una vera e propria fonte di sostegno economico che ha saputo rispondere all’appello del Prof quando ha annunciato l’apertura di una pagina su Tipeee e l’inizio della sua campagna di raccolta fondi permanente!

Una campagna di crowdfunding democratica, per la lotta all’oscurantismo

© Alberto Ramella

Come ogni attività, produrre contenuti comporta dei costi, tanto umani quanto economici. Nonostante la divulgazione sia un processo intrinsecamente legato alla passione sia verso i contenuti trattati e ad una vera e propria urgenza di condivisione, numerose sono le spese da sostenere quotidianamente. Innanzitutto, il tempo necessario alla ricerca, alla formulazione, alle riprese (siano esse audio o video) e al montaggio. Ci aggiungiamo poi i costi, seppur talvolta limitati, in attrezzatura  e strumentazione per offrire un contenuto di qualità. Il tutto ricavando fazzoletti di spazio e di tempo da un quotidiano che rimane invariato, con i suoi impegni e le sue responsabilità. Insomma, nonostante quello che di solito si pensi sul mondo dei creatori di YouTube, l’impegno e la costanza richiesti per un progetto di qualità sono costi non sottovalutabili. 

Ecco perché, coscienti del fatto che Matteo sia, nella vita, anche papa di tre figli, non abbiamo esitato a domandargli semplicemente :

ok, ma come fai?

Il sorriso accennato sotto la lunga barba e il sigaro spento ci è bastato per capire tutto, senza che dicesse nulla.

Queste, quindi, alcune delle numerose ragioni che hanno spinto il nostro temerario del web a lanciare una campagna di raccolta fondi su Tipeee, nel novembre 2020. Una campagna che da subito ha ottenuto un grande successo, rimasto poi stabile nel tempo e che egli stesso non ha esitato a definire “democratica”.

Il modello per il quale Matteo ha optato è, infatti, fondato sull’accesso e la donazione libera e spontanea. Una delle prime cose che ci disse, mentre riflettevamo insieme alla forma e all’impostazione della sua raccolta, fu:

Con tutto quello che già faccio, produco e distribuisco non avrò tempo di creare altri contenuti, ad hoc, per i donatori”.

Nessun problema, Tipeee è quello che ti serve”, risposimo, e così fu.

Una delle caratteristiche che distingue Tipeee da piattaforme simili è infatti proprio la sua filosofia di fondo, una filosofia basata sul supporto e il dono per il dono. Questo non significa che (come ha poi fatto Saudino con lo scorrere del tempo) non si possano produrre contenuti aggiuntivi o esclusivi per i followers. Al contrario, essi rimangono apprezzatissimi dalle varie community, pur non essendo, però, lo scopo principale di chi emette un Tip per sostenere il progetto. Quello che infatti abbiamo compreso dopo anni di crowdfunding è che se una persona ha deciso di sostenere un progetto, lo farà al di là delle ricompense che possono essergli offerte!

Il sostegno economico della community è infatti da considerare, prima di tutto, come un “Grazie per quello che fai e che produci gratuitamente e in maniera ricorrente, da tempo, per noi”, più che un semplice acquisto di beni o servizi. Non solo: questi contributi, generosamente elargiti dallo zoccolo duro della fanbase hanno e devono avere, come scopo ultimo, quello di permettere al creator di migliorare le proprie condizioni di produzione e, di conseguenza, la qualità e la quantità dei suoi contenuti pubblici, per tutti.

Ecco perché, fra quattro risate e qualche sigaro ci siamo sbizzarriti ad immaginare dei tiers adatti a tutti i gusti, ma soprattutto a tutti i portafogli! Da “Bakunin o Marx i proletari” (1 o 2 euro) a “Nietzsche il borghese” (20 euro), infatti, i donatori del progetto Barbasophia possono contribuire in maniera libera e spontanea, in base alle proprie possibilità.

Poco importa l’importo del dono, le ricompense (ovvero l’accesso alle News private del creator) sono le stesse per tutti!

Ma c’è di più! Non c’è, infatti, stato bisogno che il creator immaginasse a priori tutta la gamma di ricompense, fisiche o simboliche, da fornire ai propri sostenitori: il processo è stato, infatti, l’esatto opposto. Un po’ come accade in una campagna di crowdfunding più tradizionale dove il “premio” è consegnato alla fine, le numerose ricompense del progetto Barbasophia, che oggi spaziano dai ringraziamenti nei video fino ad approfondimenti e vere e proprie lezioni filosofiche a puntate, sono state immaginate dal creatore in un secondo momento.

Mano a mano che i doni arrivavano e aumentavano, Saudino si liberava tempo e risorse per poter oltre che incrementare la sua produzione pubblica, fornire approfondimenti ai suoi amati Tippers.

Ad oggi, infatti, la sua raccolta è, a tutti gli effetti, una classe di discussione filosofica online, un “vero atto di ribellione contro l’opacità del presente”, come lo definisce egli stesso, avente come effetto quello di stringere e rafforzare il rapporto con lo zoccolo duro delle community dei vari social in cui pubblica, accessibile nella sua integralità a partire da 1 euro al mese!

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